sabato 8 dicembre 2007

una

Mi parlano di gioia…sarà che ho dentro il cuore un miscellanea di spezie di ogni specie di effimero sentimento esistente, che la gioia, almeno di quella duratura nel tempo, nn conosco forma…
Mi parlano e io ascolto, perché ad ascoltare sono brava, maledettamente brava… è la tecnica che più mi piace, ascoltare gli altri e dimenticare il proprio dolore o almeno cercare di stemperarlo con le disgrazie altrui. Si, è vero, a volte mi assopisco ma sono quei micro secondi in cui nn si ha neanche il tempo di pronunciare un articolo indeterminativo fem ( è lungo da dire ), quindi nn perdo niente di importante. Nn sono mica come la mia amica d’infanzia che tu parli parli e nn di sciocchezze puramente casuali, ma di vita vissuta, la tua… e lei è in un mondo parallelo dove starà pensando alla fettina di pollo arrostita con l’insalata scondita come contorno. Nn è come parlare ad un’estranea, perché pur di fare bella figura l’estranea ti ascolta, è parlare al vuoto. Alla fine io rido, le chiedo di ripetermi le ultime cinque parole, lei inventa ,ride e poi nn so come, sarà per la sua sfacciata forma di nn ascolto mi sembra tutto più leggero…

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